Cresce ancora il mondo delle costruzioni (sulla spinta di bonus e agevolazioni), così come il settore dei servizi (a persone e imprese), mentre accusano una frenata la manifattura, ma anche il turismo e il commercio, in difficoltà dopo il Covid, dove si sconta soprattutto la "scomparsa" dei bar. Erano 6109 nel 2020, l'anno dopo sono scesi a 5930 e nel terzo trimestre del 2022 erano calati ancora: 5.812.
Ecco Torino dopo i primi 9 mesi del 2022, secondo l'ufficio studi della Camera di commercio.
Statistiche e chiavi di lettura
I dati si confermano dunque una chiave di lettura: uno strumento per conoscere al meglio cosa succede in città (e come). Nasce da questo principio l'accordo tra Cgil Torino e Camera di Commercio, per l'accesso e l'approfondimento dei dati statistici-economici del territorio. Dalla natimortalità delle imprese al numero di addetti, l'identikit delle filiere e così via.
"All'interno della Camera di Commercio sono rappresentati anche consumatori, professionisti e sindacati - dice Guido Bolatto, segretario generale della Camera di commercio - Ecco perché rappresentiamo tutto il mondo economico senza difendere parti e dunque tra i nostri compiti c'è anche la raccolta di una massa di dati che incrocia le imprese a quella dei lavoratori, anche grazie al contributo di quanto è in possesso dell'Inps".
Torino in numeri ("nani" e legati ai servizi)
Quella che compare nel ritratto statistico è una realtà che, a settembre 2022 - ultimo aggiornamento disponibile - risulta composta da poco più di 223mila imprese, che danno lavoro a 806.645 persone. Soprattutto aziende micro o individuali, visto che 7 imprese su 10 hanno un solo addetto o non ne hanno e solo il 20% ne ha fino a 5.
Il 22,3% è imprenditoria femminile, il 9,4% giovanile e il 13,8% è guidata da stranieri.
Una città sempre più legata al terziario, visto che dal dato del 64% nel 1995 e del 67% del 2000, si è saliti al 72,5% del 2009 e il 74,5% nel 2020, in sostanziale stabilità rispetto agli ultimi 5 anni. La manifattura si è di conseguenza assestata sul 21% o poco sotto.
"L'accordo di oggi è un punto di partenza, ma siamo aperti anche ad altre sigle sindacali e alle realtà datoriali e associative che ritengano possa essere di loro interesse", conclude Bolatto. "L'obiettivo è permettere di comprendere meglio ciò che accade sul territorio".
Conoscere il territorio per affrontare i problemi
"I numeri sono importanti per conoscere meglio la situazione, ma anche per le contrattazioni con il settore pubblico - dice Enrica Valfrè, segretaria generale della Cgil Torino - Siamo in una territoriale in cui la presenza imprenditoriale è molto frammentata. E dunque conoscerla al meglio è fondamentale, partendo dai dati del territorio. Un contributo prezioso soprattutto nel momento si difficoltà".
"La quantità di dati in possesso della Camera di Commercio è veramente enorme e spesso mi sono trovato a chiedere aiuto all'ufficio studi per iniziative del sindacato - commenta Federico Bellono, componente della segreteria della Camera del Lavoro di Torino - ecco perché ho spinto perché diventasse strutturale, come collaborazione. Ed è importante che questi dati sia aggiornino in automatico".