Sanità - 14 febbraio 2024, 18:31

Sanità, sindacati regionali in ordine sparso tra rinnovo del contratto e liste d'attesa

L'unità resiste sui rinnovi, mentre nel dialogo con la Regione la Cgil va in piazza, mentre Cisl e Uil puntano sul tavolo

Si spacca il fronte sindacale nel confronto con la Regione sulla Sanità

Sulla Sanità, i sindacati vanno in ordine sparso. L'occasione è il duplice fronte tra il confronto con il settore privato (per il rinnovo dei contratti di alcune categorie particolarmente rappresentative) e il dialogo con la Regione sui tanti temi aperti di questi mesi (liste d'attesa e così via). Cgil, Cisl e Uil, infatti, scelgono strategie diverse, marcando posizioni altrettanto differenti.

Da un lato, tutti insieme in piazza per i rinnovi di contratto, mentre sul fronte regionale la Cgil sceglie di andare in piazza, mentre Cisl e Uil prediligono il tavolo, per proseguire nel dialogo e nelle trattative.

Cgil: "Non bastano le promesse, servono risorse"

Le prime iniziative della Cgil si sono già concretizzate nella giornata di oggi (e andranno avanti fino al 19 febbraio: presidi, assemblee e volantinaggi in tutto il Piemonte. "Nonostante l’apertura di un confronto di Cgil, Cisl e Uil con Regione Piemonte, la sanità pubblica piemontese è ancora al collasso e non sembrano esserci sostanziali segni di miglioramento", si legge nella loro nota ufficiale. E sotto la guida del segretario generale, Giorgio Airaudo, il sindacato rincara la dose: "Tra i problemi più rilevanti ci sono la carenza di personale, la scarsa motivazione di chi lavora nelle strutture pubbliche, le condizioni di lavoro che peggiorano nelle strutture per anziani, spesso con contratti pirata che non riconoscono diritti e retribuzioni, i medici di base che mancano, le liste d'attesa infinite che costringono a ricorrere al privato o a non curarsi. Non bastano gli annunci e non ci si può nascondere dietro la carenza di risorse: la salute è un diritto primario che va garantito a tutte e tutti e che per questo va correttamente finanziato, a tutti i livelli". 

Cisl: "In piazza, ma serve confronto unitario"

Piazza anche per la Cisl, sebbene con alcuni distinguo. Come spiega il segretario generale Luca Caretti: "La Cisl sarà presente in molte piazze della regione con le sue federazioni di comparto per difendere il diritto al rinnovo del contratto e soprattutto all’applicazione dei contratti maggiormente rappresentativi nel settore socio-sanitario. Per la Cisl resta prioritario e centrale il confronto unitario con la Giunta regionale, iniziato alcune settimane fa proprio sul nuovo piano regionale di recupero delle liste di attesa, sulle nuovi assunzioni di personale e sulle rsa. L'incontro già fissato per il 20 febbraio prossimo è stato aggiornato ad altra data. Attendiamo a momenti una nuova convocazione da parte della Regione".  

Uil: "Noi restiamo al tavolo. No al piede in due scarpe"

Posizione diversa quella della Uil, come spiega il segretario generale Gianni Cortese: "È in corso un confronto tra Regione e Organizzazioni Sindacali Confederali sulla sanità (riduzioni delle liste d’attesa, assunzioni di nuovi operatori, Residenze Sanitarie Assistenziali, strutture sanitarie di prossimità da realizzare entro il 2026). Il confronto deve produrre risultati concreti per i cittadini. La Uil non è interessata a inseguire il sindacalismo autonomo e le scadenze elettorali. È necessario fare una precisa scelta di campo, perché non si possono tenere i piedi in più scarpe. A noi non interessa fare i tifosi, quanto piuttosto contribuire a risolvere i problemi delle persone, soprattutto di quelle più deboli. Come sanno bene i cittadini e gli operatori, nessuna forza politica è esente da responsabilità per la situazione in essere, perché negli ultimi 15 anni c’è stata una gara a ridurre i finanziamenti, i posti letto e il numero degli operatori, accompagnata da una programmazione formativa volutamente inferiore alle necessità. Ora i n nodi sono venuti al pettine, aggravati dagli anni della pandemia, e bisogna impegnarsi per trovare soluzioni. È prioritario ridurre le liste d’attesa, rimediare alle carenze di personale, evitare di far ricadere sulle famiglie eventuali aumenti delle rette delle RSA. La UIL del Piemonte starà al tavolo di confronto finché ci saranno le condizioni per modificare l'attuale stato delle cose. Le iniziative e le manifestazioni (confederali) saranno prese in considerazione all’atto in cui fossero esaurite negativamente le possibilità di ottenere risultati".