Sulla sanità piemontese gli aspiranti presidenti della Regione presentano la loro “ricetta”, anche se su una cosa Francesca Frediani (Piemonte Popolare), Sarah Disabato (M5S), Gianna Pentenero (centrosinistra) e Alberto Cirio (centrodestra) sono tutti d’accordo: “Va fatto di più”.
Il confronto
I quattro candidati hanno incontrato questo pomeriggio da Combo i rappresentanti delle varie categorie, dai sindacati come il Nursing Up, agli amministrativi ospedalieri, ad esperti di diritto del lavoro e dell’immigrazione, sino al presidente dell’Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto.
Suicidio assistito
Tra i temi affrontati, uno dei più sentiti dai piemontesi è sicuramente quello del fine vita. Oltre 12mila cittadini hanno infatti sottoscritto la legge di iniziativa popolare “Liberi Subito” sul “suicidio medicalmente assistito”. Il centrodestra ha rifiutato la discussione ed il passaggio in aula a Palazzo Lascaris del provvedimento, dicendo che la competenza fosse del Parlamento.
Oggi sia Frediani (Piemonte Popolare), Disabato (M5S) e Pentenero (centrosinistra) hanno nuovamente attaccato l’esecutivo uscente. “La maggioranza di Cirio – ha sottolineato Frediani – ha buttato nel cestino la legge di iniziativa popolare in pochi minuti: è un abominio. Non riesco a capire perché si impedica questo diritto”.
Disabato, in caso di elezione a presidente, ha dato la sua disponibilità: “a sostenere la proposta a livello regionale, abbiamo competenza”. Pentenero, chiarendo come la legge di iniziativa popolare “debba essere senza dubbio riproposta”, ha poi aggiunto: “bisogna fare chiarezza dal punto di vista normativo, capire quale sia la strada per dare inquadramento per questo strumento, coinvolgendo i comitati etici”.
A replicare Alberto Cirio, che ha sottolineato come sul tema serva: “un intervento normativo del Parlamento. E’ finito il tempo: questa materia deve essere normata dalla legge nazionale. Fare votare alle singole regioni, oltre ad essere discutibile, rischia di avere una frammentazione di condotte che non è utile a nessuno”.
Privati in sanità
E anche sull’ingresso dei privati nel mondo sanitario Frediani, Disabato e Pentenero hanno incalzato il governatore uscente. “Il privato– ha osservato la candidata di Piemonte Popolare – deve avere un ruolo complementare e non sostitutivo: si sta andando verso un’impostazione iniqua che sottrae risorse al pubblico e le indirizza al privato”.
“Il privato – ha osservato Disabato – non può essere più competitivo del pubblico. Aumentare i convenzionamenti con i privati non può essere la risposta: in questi anni la Regione Piemonte è stata gestita alla giornata”.
“Noi vogliamo – ha sottolineato Pentenero – una sanità pubblica e per averla sono necessarie le assunzioni. Bisogna rendere più attrattive le possibilità di di rimanere nel pubblico, tramite una contrattazione aziendale meglio adeguata per raggiungere l’obiettivo”.
Accuse a cui ha replicato Cirio: “La sanità privata può avere una funzione complementare del pubblico, ma mai sostitutiva: di questo la pandemia mi ha convinto nel midollo. Non abbiamo intenzione di arretrare nemmeno di un millimetro”.