Economia e lavoro - 15 novembre 2024, 15:37

Lear, la cassa integrazione "al bivio" in attesa dell'incontro al Ministero: "Le coperture ci sono: l'azienda decida"

Fim, Fiom e Uilm hanno partecipato a un incontro con i tecnici della Regione, in attesa del 28 novembre (vertice al Mimit): due gli ammortizzatori sul tavolo, di 6 o di 12 mesi. "Ma dobbiamo fare in fretta"

I sindacati chiedono ammortizzatori sociali per la vertenza Lear

Il 29 dicembre come data ultima. Non per arrivare al conto alla rovescia dell'anno nuovo, ma per dare un futuro diverso (possibilmente migliore) ai lavoratori della Lear di Grugliasco

Sempre 380 persone a rischio

Sono infatti oltre 380 gli operai - oltre ai dipendenti degli uffici centrali - che rischiano il posto di lavoro, visto che in quella data scadranno i termini per la cassa integrazione straordinaria. Ma nulla sembra ancora smuoversi, all'orizzonte.

Ecco perché, nella giornata di ieri, i sindacati sono stati in Regione per un incontro che facesse il punto sul tema degli ammortizzatori sociali. L'obiettivo principale, infatti, è quello di arrivare a raggiungere la fine del 2025, anno in cui (nel mese di settembre) a Mirafiori dovrebbe partire la produzione della 500 ibrida e che, si spera, potrebbe dare impulso anche a quell'indotto che sta soffrendo come - se non di più - la crisi dell'automotive. 

Due tipi di cassa, due durate diverse

Due, come ormai noto da tempo, le strade alternative alla ricerca di un investitore che sostenza la reindustrializzazione dell'area. Da una parte, la proroga della cassa straordinaria, che però non può durare più di sei mesi. Oppure l'adozione di una cassa integrazione che rientri nella denominazione di Area di crisi complessa, di cui anche Grugliasco fa parte. Entrambi gli strumenti sono coperti con fondi straordinari (uno gestito a livello nazionale e l'altro assegnato alla Regione), ma la seconda avrebbe la durata di un anno. 

"C'è capienza, si deve fare in fretta"

"I tecnici della Regione Piemonte hanno confermato che ad oggi sono presenti adeguate risorse economiche che consentono l'utilizzo di quest'ultima tipologia di ammortizzatore - dicono Rocco Cutrì (Fim Cisl), Antonino Inserra (Fiom Cgil) e Antonio Iofrida (Uilm) -. Siamo d'accordo che lo strumento più idoneo per affrontare il proseguo della vertenza Lear sia l'uso della Cigs per aree di crisi complessa. Ma il tempo trascorre inesorabile, mentre le soluzioni per le lavoratrici e i lavoratori sono sempre piu' incerte".
Dal punto di vista dei sindacati, la via maestra sarebbe quella di dare avvio innanzitutto alla cassa per Area di crisi, che garantisce la durata maggiore in termini temporali e attualmente avrebbe copertura. Per poi valutare eventuali prolungamenti solo una volta che si arrivasse al termine dei 12 mesi.

"Costruire percorsi certi"

Bisogna guadagnare tempo, insomma. Un po' per delinearea i contorni (che i sindacati definiscono "sempre più fumosi") del potenziale investitore di cui si è discusso in sede ministeriale nei mesi scorsi. E poi per "costruire percorsi certi, che conducano verso reali soluzioni di carattere industriale del sito di Grugliasco. Chiediamo a tutte le amministrazioni territoriali, alla Regione Piemonte e al Ministrero di attivarsi per supportare il futuro dei 380 lavoratori e lavoratrici della Lear".

Il prossimo incontro, in sede ministeriale, si terrà il 28 novembre. Nell'attesa che da parte dell'azienda arrivi la richiesta ufficiale per accedere agli ammortizzatori sociali.