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Economia e lavoro | 10 dicembre 2024, 13:00

"Il lavandaio di Bertolla", di Antonio Falco: un giallo storico, ambientato a Torino

Edito da Baima-Ronchetti, domenica 15 dicembre il firmacopie dell'autore presso la Libreria Ubik il Banco

 Chi ama leggere è come un viaggiatore curioso, ogni libro scelto è un’occasione di esplorare nuovi mondi. Le pagine de «Il lavandaio di Bertolla», scritto da Antonio Falco e pubblicato da Baima e Ronchetti, custodiscono da una parte l’universo contadino dei lavandai di Bertolla, in procinto di scomparire schiacciato dal progresso industriale, e dall’altra la Torino degli anni ’50 nella quale sono ancora vive le conseguenze del Secondo Conflitto Mondiale che condizionano la vita delle persone. Il romanzo fa parte della collana «Biblioteca degli scrittori piemontesi». E’ un giallo storico, che appassiona il lettore destinato ad affezionarsi presto a Francesco: il protagonista del libro. 

«Il mio amore per la scrittura scaturisce, fondamentalmente, dalla lettura – racconta Antonio Falco, che è nato nel 1973 a Torino dove vive e lavora come tecnico della ricerca all’Università degli Studi – La voglia di raccontare storie è maturata dopo aver letto dei libri belli e appassionanti. Il mio desiderio di leggere si è sviluppato da ragazzo, quando, in seconda o terza media, ho iniziato a frequentare le biblioteche civiche di Torino. E’ stato il mio professore di lettere di allora che ha fatto scoprire a me e ai miei compagni di classe le biblioteche, vero e proprio patrimonio culturale della cittadinanza. Lì, mi si è aperto un mondo. Mi sono dedicato sempre di più alla lettura, finché questa passione non è sfociata, con un po’ di ritardo, dopo i 40 anni a causa di una sorta di un precoce blocco dello scrittore, nella pubblicazione di diversi romanzi gialli. Ora sono a quota sette». 

«Il libro “Il lavandaio di Bertolla” nasce, se vogliamo, in modo un po’ casuale – spiega l’autore – Tanti anni fa, una ventina almeno, passando da Bertolla, rimasi colpito dall’aspetto di questo quartiere, che ricorda un vero e proprio paese, dove tutti ancora si conoscono. Le case basse, il fiume che scorre vicino alle abitazioni: era molto diverso dalle altre zone della città di Torino. Col tempo, nelle mie uscite in bicicletta, un’altra mia grande passione, ho notato il cartello “Ecomuseo dei lavandai”. Mi ha sempre molto incuriosito. Quando ho iniziato a scrivere romanzi, ho sempre avuto in testa l’idea di ambientarne uno proprio a Bertolla e nel periodo in cui lavoravano questi lavandai. Mi piaceva far rivivere quelle atmosfere speciali e storiche, che hanno caratterizzato di fatto un quartiere a pochi chilometri da casa mia. La vicinanza e l’Ecomuseo sono stati fondamentali nel raccogliere le informazioni utili per il mio giallo storico, che ha come sfondo quel mondo contadino dal destino inesorabilmente segnato dall’arrivo delle lavatrici e del progresso industriale».

Domenica 15 dicembre dalle 10 alle 18 , presso la Libreria Ubik Il Banco di via Garibaldi 45 a Torino, si terrà il firmacopie con l’autore Antonio Falco.

C. S.

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