Sindaci in fascia tricolore sul treno per protestare contro i continui disservizi sulla linea Torino-Bardonecchia. Questa mattina, 28 marzo, i primi cittadini dell'Unione Montana Valle Susa e della prima cintura sono scesi nel capoluogo piemontese con il convoglio delle 7.36 per manifestare a Rfi il malcontento per i disagi che vivono quotidianamente i pendolari sulla tratta.
"Ritardi e treni cancellati sono abitudine"
"Ritardi e treni cancellati - spiega il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, alla guida anche di Condove -, sono ormai un'abitudine per i tanti pendolari che scendono ogni giorno a Torino, che spesso si vedono stravolti gli orari della loro giornata o sono costretti ad usare l’auto per recarsi al lavoro".
I sindaci
Accanto a lui c'erano i sindaci Andrea Archinà (Avigliana), Steven Palmieri (Alpignano), Matteo Cavallone (Collegno), Emanuele Gaito (Grugliasco), ma Norma Tabone (Villar Dora), Andrea Cavaliere (Almese), Mauro Meneguzzi (Sauze d'Oulx), Chiara Rossetti (Bardonecchia), Riccardo Cantore (Chiusa San Michele) e Sergio Lampo (San Didero).
Più risorse e attenzione
La protesta di oggi puntava a chiedere a Regione Piemonte e Ferrovie "maggiore attenzione, risorse per garantire un servizio di qualità, attrattivo per i cittadini e realmente alternativo all'auto". "Non possiamo chiedere ai cittadini - proseguono - di usare il trasporto pubblico o il Sfm Torino e poi avere continui ritardi e disguidi".
"Non possiamo più tollerare - ha sottolineato Mauro Carena, presidente dell'Unione Montana Alta Valle di Susa -, che il trasporto ferroviario diventi un'odissea per chi vive e lavora in Valle. Questa ferrovia deve essere una risorsa strategica, un vantaggio e un valido strumento di lavoro e studio".
A fargli eco Mauro Meneguzzi, presidente dell'Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, ha aggiunto: "Viaggiare in treno non dovrebbe essere un atto di coraggio o di pericolo. Chiediamo che le linee siano presidiate e controllate non solo con le telecamere, ma anche con la Polizia Ferroviaria. Gli studenti, i
lavoratori e i turisti che usano il treno per l'Alta Valle devono essere sicuri e protetti. Non accettiamo limitazioni di personale in questo senso, perché la sicurezza è un tema prioritario".
Rfi rifiuta il confronto
Rfi non ha però voluto incontrare i sindaci. "Una grave mancanza di rispetto - chiosa Suppo - non solo istituzionale, ma soprattutto personale nei confronti dei tanti valsusini che usano il treno e pagano il biglietto".