È finito nell'occhio del ciclone nei giorni scorsi per una frase dura ("li manderei in galera") su sindaci e amministratori che fanno costruire in situazioni che portano a tragedie come quella di Ischia. Ma il ministro torinese del governo Meloni, Gilberto Pichetto Fratin, sceglie proprio l'auditorium del Grattacielo Sanpaolo per fare il punto su un altro tema caldo di questi giorni: la crisi energetica e i rapporti commerciali con la Russia di Putin. Gas e petrolio, tra forniture da ripensare e costi alle stelle.
Aiuti alle famiglie: ok fino a marzo
"Speriamo che l'effetto della Manovra ci porti a marzo, per coprire le difficoltà in bolletta, ma anche valutando lo stato del bilancio italiano. È difficile fare valutazioni, non possiamo essere sicuri di confermare i provvedimenti, ma nemmeno possiamo escluderli oggi", dice il titolare del dicastero all'ambiente e alla sicurezza energetica.
Invertire la clessidra
Intanto, i riflessi su Torino e sul Piemonte (così come sul resto d'Italia) sono legati a geografie nazionali. "Prendevamo 28-30 miliardi di metri cubi di gas all'anno dalla Russia, pari a quasi metà del consumo annuale, quindi abbiamo dovuto correre ai ripari e cercare di cambiare fornitore".
"Solo ieri - prosegue Pichetto - abbiamo importato 250 milioni di metri cubi, di cui 90 arrivano dall'Algeria che è diventato nostro principale fornitore, ma 30 sono ancora dalla Russia, che viaggia su una media di 20 al giorno. E poi la Norvegia, tramite l'Olanda, ma anche il gas liquefatto".
Passaggi intermedi, insomma. Ma se la Russia continua ad avere interesse a esportare, "il nostro Paese non ha ancora raggiunto l'autosufficienza. Non abbiamo ancora rovesciato la clessidra".
Per ora nessun problema
"Per questo inverno ce la facciamo, anche interrompendo alcuni prelievi che consumano gas. Ma la preoccupazione è dover riempire gli stoccaggi dal prossimo mese di maggio. Per questo entro marzo-aprile bisogna attivare il gasificatore di Piombino. Perdere però 5 miliardi di metri cubi per questo motivo creerebbe enormi problemi al Paese".
Sul price cap europeo del gas "l'Italia è stata la prima a chiederlo, ma l'opposizione più forte è stata della Germania. Ora hanno chiuso un accordo con il Qatar per 15 miliardi di metri cubi e questo potrebbe ammorbidire la loro posizione. I nostri tecnici stanno continuando a cercare una soluzione da portare sul tavolo politico".
La stretta sul petrolio
Ma a breve, il 5 dicembre, scatterà l'embargo sul petrolio russo. "Ci sono però altri canali nel mondo, per loro, come la Cina e non solo. Ma sul petrolio stiamo ragionando come Governo su varie soluzioni, anche cambiando la proprietà di Priolo, dove si trova un impianto Lukoil, dunque di proprietà russa. Pensiamo a una deroga, oppure un cambio di proprietà, fino a una sorta di nazionalizzazione".
Le polemiche su Ischia
Impossibile non parlare delle frasi su sindaci e galera. "Arrivo sa decenni di amministrazione locale e so bene le difficoltà. In questo sono d'accordo con Salvini. Ma anche alla luce di queste difficoltà, certe situazioni non sono più accettabili e se il Comune non ce la fa, serve un potere sostitutivo, che sia la Regione o lo Stato. Non possiamo accorgerci di queste cose solo quando si verificano le tragedie".
Sul Pnrr, "rispetto a quelli che erano gli obiettivi c'è forse un ritardo per quanto riguarda gli incassi. Noi stiamo rispettando tempi e scadenze stabilite grazie a chi mi ha preceduto. Ma il vero timore è legato al fatto che con l'inflazione rischiano maggiori oneri per 5 miliardi solo nel mio dicastero. Stiamo creando una squadra apposta per dare supporto e consulenza agli enti locali", ha concluso il ministro.