Il mattone, ma prima ancora lo stop alle auto con il motore endotermico. Il tessuto economico torinese vive giorni in cui arrivano attacchi da tutte le parti. E a rimanere "scoperti" sono soprattutto le piccole e medie imprese. Ecco perché, da Cna Piemonte, si leva un grido d'allarme.
“Non è bastato tutto ciò che è successo in questi lunghi anni a mettere in ginocchio imprese e cittadini. Troppo forti, troppo resilienti, ci voleva il colpo di grazia - dice con sarcasmo Delio Zanzottera, segretario generale di Cna Piemonte -. In pochi giorni è stato tutto buttato al vento, tra decisioni dell’Europa sul futuro della filiera dell’auto e quelle scellerate sul comparto dell’edilizia, gli stessi governi che hanno erogato bonus, sostenuto nuove politiche di lavoro, spinto l’innovazione e aiutato la transizione Green, inventato progetti per favorire l’inserimento di nuova forza lavoro, formare occupati e imprenditori e riconvertire intere filiere hanno deciso che è tutto finito dall’oggi al domani".
Problemi di tempistica, ma non solo. "Miliardi spesi in misure pubbliche che hanno sostenuto investimenti di cittadini e imprese per permettere un nuovo slancio dell’economia completamente vaporizzati. Ripartire da capo? No grazie, non è più sostenibile", insiste Zanzottera.
E la riflessione riguarda anche il ruolo delle categorie e della loro rappresentanza: "Ci hanno parlato di valorizzazione dei corpi intermedi, del ruolo della rappresentanza: questo per noi significa concertare, non subire ed essere informati a posteriori, magari da un articolo di giornale. Non funziona così, perché così si muore in una lunga agonia. Se si lotta si lotta insieme, si decide insieme, si discute insieme e insieme si trovano soluzioni".