Economia e lavoro - 30 giugno 2023, 14:56

Sciopero dei metalmeccanici, sull'appuntamento di piazza Castello del 4 luglio Fim, Fiom e Uilm riscoprono l'unità

Le tre sigle di categoria si sono riunite questa mattina al Sacro Volto per un attivo con tante testimonianze: "Sul merito, sono sempre di più le cose che ci uniscono rispetto alle cose che ci dividono"

Sindacalisti che parlano a un convegno

I sindacati metalmeccanici torinesi si preparao allo sciopero della categoria

Si conferma un momento sindacale fluido e al tempo stesso molto movimentato, quello che si sta vivendo in questi mesi. E se nei giorni scorsi sono state scintille tra Cisl e Cgil sul tema dell'unitarietà, se si parla di metalmeccanico le tre sigle confederali si riscoprono molto più vicine di quanto si pensasse. Nonostante un tema divisivo come Stellantis in cui Fiom, non firmataria del contratto, resta in posizione isolata.

L'occasione per riavvicinarsi e ritrovarsi è stato l'attivo di questa mattina, presso il Sacro Volto, in vista dello sciopero nazionale di categoria del 7 luglio che vedrà una manifestazione anche a Torino, in piazza Castello, a partire dalle 11. I lavoratori in tutta Italia incroceranno le braccia per 4 ore e all'ombra della Mole a dar vita alla protesta saranno Fim, Fiom e Uilm. Le stesse sigle che oggi hanno richiamato 500-600 delegati, molti dei quali hanno portato racconti e testimonianze della situazione della propria fabbrica.

Al tavolo, Rocco Cutrì (segretario generale FIM Torino), Edi Lazzi (segretario generale FIOM Torino) e Luigi Paone (segretario generale UILM Torino). "E' stato un momento importante, quello di oggi, per più motivi: sulla scia di quanto stabilito a livello nazionale, infatti, si stanno prendendo in mano le situazioni più problematiche del mondo metalmeccanico - aggiunge Cutrì -. Ma soprattutto è stato un attivo unitario dopo tanti anni: sono convinto che, sul merito, possiamo trovare sempre unità d'azione e sono molte di più le cose che ci uniscono, rispetto a quelle che ci dividono". 

"E' stato un momento unitario per fare il punto della situazione su Torino - spiega Lazzi -. Serve una politica industriale che, per Torino, vuol dire partire dall'automotive. Servono nuove produzioni di auto, fare assunzioni e ottenere da Stellantis delle garanzie in più. L'aerospazio va bene, come dimostra l'accordo siglato ieri sera sulla Avio Aero, ma bisogna accelerare la costruzione della Cittadella e fare in modo che quella nuova realtà crei occupazione. Senza dimenticare il comparto informatico, che a Torino è ancora presente in sostanziale".

"Abbiamo ascoltato i racconti e le testimonianze di tanti delegati e di tante fabbriche diverse - dice ancora Cutrì -. Sulle vertenze non arretriamo: se ci sono situazioni che vanno bene, altre sono molto preoccupanti per la mancanza di una politica industriale. Vogliamo tenere alta l'attenzione su questo contesto, anche con le iniziative come quella del 7 luglio. Chiederemo un incontro anche in Regione. Inizia un percorso, che non sarà breve, ma che dovremo sostenere per tutti quei settori in difficoltà
".

"E' stata una giornata importante, pur nelle rispettive differenze, ma dobbiamo capire cosa ci unisce e non cosa ci divide. Ma ora soprattutto non servono chiacchiere: bisogna salvare quello che c'è ancora e chiedere che arrivi anche dell'altro. Chiediamo che il governo intervenga con una politica industriale idonea alla salvaguardia e al rilancio di settori strategici come la siderurgia, l’automotive, l’elettrodomestico - conclude Paone - e che venga messa in atto una giusta transizione energetica in grado di salvaguardare l’occupazione. Ma chiediamo anche alla Regione cosa vogliono mettere in campo per rilanciare l'industria sul territorio: è un discorso che va fatto anche con Federmeccanica".

Massimiliano Sciullo

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